Castelluccio di Norcia è un piccolo comune che si trova nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a quota 1452 metri, a pochi chilometri (circa 28) da Norcia, in Valnerina. Il borgo si trova in cima ad una collina, di fronte al Monte Vettore ed al centro di un altopiano famoso per la coltivazione e fioritura delle lenticchie nel periodo tra metà giugno e metà luglio. Castelluccio è stato devastatato dal terremoto dell'agosto 2016 ma, una volta riaperta la strada da Norcia, i contadini hanno potuto tornare perlomeno a seminare le lenticchie garantendone la produzione.
LA FIORITURA DELLE LENTICCHIE
La lenticchia, chiamata dagli abitanti di Castelluccio "lénta", è il prodotto rappresentativo del paese per eccellenza. La varietà coltivata nella zona è un ecotipo denominato “lenticchia di Castelluccio di Norcia”, le cui caratteristiche principali sono l’alta resistenza al freddo ed alla siccità, dovute anche al suo breve ciclo biologico che va da fine aprile (semina) a inizio agosto (raccolta). Grazie alle condizioni climatiche piuttosto rigide in cui nasce, la lenticchia di Castelluccio è l’unico legume che non ha bisogno di essere trattato per la conservazione perché non è attaccata dal tonchio, insetto le cui larve si nutrono dei legumi. La lenticchia di Castelluccio possiede delle notevoli qualità nutritive: tutte le sue proteine, vitamine, fibre e sali minerali la rendono ottima per chi necessita di una dieta ricca di ferro, potassio e fosforo, povera di grassi e molto nutritiva. Un’altra caratteristica importante della lenticchia di Castelluccio è la buccia sottile e tenera che consente direttamente la cottura senza ammollo, riducendo notevolmente i tempi di preparazione.
Subito dopo la prima luna nuova di primavera, quando il manto nevoso è completamente disciolto, iniziano i lavori di aratura per la semina della lenticchia. Appena finita l'aratura si procede alla semina: i vecchi contadini, nel giorno del primo di maggio, fanno il giro dei campi ed eseguono dei riti ancestrali per invocare la protezione dal fuoco, dalle tempeste, dalle siccità e dalle cavallette. Per suggellare questa protezione piantano in ogni campo una piccola croce fatta con dei ramoscelli d'ulivo e poi gettano sul terreno dei carboni benedetti, alcune gocce di acqua santa e recitano una litania a San Benedetto e Santa Scolastica. Tra fine maggio e i primi giorni di luglio, l'altopiano di Castelluccio è testimone di un evento di suggestiva bellezza, la fioritura della lenticchia: in questo periodo la monotonia cromatica del pascolo viene spezzata da un mosaico di colori, con variazioni di toni che vanno dal giallo ocra al rosso. Anche se la Festa della "Fiorita" ricade nel terzo fine settimana di giugno, non esiste un preciso giorno per ammirare questo incantevole spettacolo: ogni anno tutto è affidato all'andamento climatico della stagione. Tra fine luglio e primi di agosto, poi, la lenticchia viene raccolta. Una volta questa operazione, detta "carpitura", veniva svolta esclusivamente a mano: affluiva manodopera dai paesi limitrofi, sia umbri che marchigiani, per la maggior parte donne, "le carpirine", che svolgevano un lavoro faticoso e lungo. Oggi si ricorre perlopiù alle falciatrici meccaniche, ma per i contadini del posto i ritmi ed i "rituali" obbligatori fanno della raccolta delle lenticchie un momento di ritorno alle vecchie tradizioni.
Lo spettacolo di colori avanti al quale ci si trova nel periodo della fioritura, giunti al cospetto dei piani di Castelluccio di Norcia, è difficilmente descrivibile. Le specie floreali che tingono il Pian Grande e il Pian Perduto sono innumerevoli, camminando lungo i sentieri si possono incontrare: genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola eugeniae, trifogli, acetoselle e tant'altro. Ogni anno la fioritura delle lenticchie è diversa, a volte è più bella altre meno, ma la fioritura è un evento deciso dalla natura e ... fortunatamente imprevedibile. A seconda delle precipitazioni invernali (nevose) e primaverili, dal periodo di insolazione, dal periodo della semina (lenticchia ed altro) e da altri innumerevoli fattori la fioritura varia di intensità, di durata ma, soprattutto, varia il momento dello sbocciare delle singole specie che compongono il sublime paesaggio. Il momento della semina è l'unico evento "non naturale" che può parzialmente influenzare il periodo della fioritura, in quanto la sequenza di colori può essere anticipata o posticipata in un singolo appezzamento di terra, e ciò causa la meravigliosa scacchiera di colori che caratterizza il paesaggio dell'altopiano. L'evento della fioritura simultanea delle varie specie floreali è senz'altro raro, più comune è invece la sequenza che vede il paesaggio assumere un verde di intensità eccezionale, passare alla dominanza del giallo, al rosso dei papaveri, al turchese, per finire poi con il viola. Al proposito vi è un'opinione diffusa che i fiori di lenticchia siano colorati di giallo, perchè da lontano i campi appaiono di un giallo intenso. Se invece si guarda più da vicino ci si rende conto che il fiore della lenticchia, molto piccolo e discreto, ha una colorazione bianca con tonalità viola chiaro e che quelli gialli sono fiori di un'altra specie sempre presente nei campi di lenticchia.